TERRA SANTA

Dopo un lungo tempo di attesa, di silenzi e desideri sospesi è tempo di tornare là dove ogni pietra è una storia e ogni incontro è un seme di pace.
Il 2026 vuole essere un anno di ripartenza, dialogo e pace, un invito a mettere nuovamente in viaggio la nostra ricerca spirituale e personale.
Si parte per ritrovare e riaccendere la speranza per dire al mondo, e a noi stessi, che il bene è ancora possibile. In Terra Santa ogni gesto diventa essenziale, ogni sguardo più vero.

Il pellegrinaggio in Terra Santa non è un semplice viaggio, ma un cammino che coinvolge la mente, il cuore e lo spirito. 

Chi decide di intraprenderlo lo fa spesso per cercare qualcosa: un senso, una risposta, una pace interiore che la vita quotidiana non sempre riesce a offrire. La Terra Santa, con la sua storia millenaria e la sua profonda valenza religiosa, diventa così un luogo dove il viaggio esteriore si intreccia con quello interiore.

Uno degli aspetti più significativi del pellegrinaggio è la possibilità di toccare con mano i luoghi in cui sono nati i racconti fondamentali della tradizione cristiana: Betlemme, dove Gesù è nato; Nazareth, dove è cresciuto; Gerusalemme, dove ha vissuto gli ultimi momenti della sua vita. Visitare questi luoghi permette di trasformare la fede da semplice conoscenza teorica a esperienza viva. Molti pellegrini raccontano che camminare lungo la Via Dolorosa o sostare davanti al Santo Sepolcro suscita emozioni che non sempre trovano parole adatte a descriverle.

Un pellegrinaggio in Terra Santa è un’esperienza che unisce memoria, spiritualità e scoperta. 

È un viaggio che arricchisce, che interroga e che spesso lascia un segno profondo. Non importa quale sia la motivazione di partenza: quasi sempre, la motivazione con cui si torna è molto più grande.